La vittima di violenza sessuale può sviluppare disturbi psichici, fisici, oltre che psicosomatici, collocabili in un range di gravità molto ampio.
di Claudio Mencacci, Direttore Neuroscienze AO Fatebenefratelli, Milano Presidente Società Italiana di Psichiatria
Le donne che hanno subito più violenze dai partner nel corso della vita, nel 35.1% dei casi hanno sofferto di depressione per i fatti subiti, perdita di fiducia e autostima (48,8%), sensazione di impotenza (44,9%), disturbi del sonno (41,5%), ansia (37,4%), difficoltà i concentrazione (24,3%), dolori ricorrenti in diverse parti (18,5%), difficoltà a gestire i figli (14,3%), idee di suicidio e autolesionismo (12,3%). Violenza e abuso sessuale nei primi anni di vita sono predittori di disturbi mentali tardivi. Essere testimone di aggressioni o subirne personalmente in famiglia, aumenta il rischio di disturbi mentali e di conseguente coinvolgimento in relazioni abusanti. Recenti studi confermano che al 97% delle vittima viene riconosciuto un disturbo acuto da stress a una settimana e nel 47% a tre mesi dal trauma. Disturbi depressivi da 44 al 59% a distanza di anni, abuso di sostanze e maggior rischio suicidario. Anche il rapporto dell’OMS ha messo in luce le conseguenze della violenza sulle donne e le Linee guida cliniche sulla risposta della violenza offrono strumenti importanti per gli operatori sanitari per riconoscere e aiutare le vittime di violenza. Oltre 60 ospedali con i Bollini rosa in Italia sono stati premiati per i servizi dedicati alla violenza e per l’esistenza di un protocollo di pronto soccorso violenza (la mappa). La Società italiana di psichiatria raccomanda massima attenzione per il dilagare di un fenomeno in triste espansione.
Da Corriere.it