Il volume approfondisce il tema dell'economia della prevenzione.
C. Mencacci e G. Cerveri. Prevenzione e salute mentale. In: Rapporto Prevenzione 2013 – L’economia della prevenzione. Di: C. Cislaghi, M. Conversano, A. Federici, A.L. Nicelli, G. Renga, W. Ricciardi, C. Signorelli, M. Trabucchi, M. Valsecchi, P. Villari. Ed. il Mulino, , pp. 383-402, 2013.
In tempi di crisi la prevenzione sanitaria è a rischio. La sua stessa natura, caratterizzata da effetti talora duraturi ma con una latenza variabile e sempre presente, la rende una “vittima designata” nei momenti dei tagli e ridimensionamenti. Le difficoltà finanziarie, tuttavia, possono diventare un’occasione per ripensare la prevenzione come un sistema per fare buoni investimenti in salute. In un contesto in cui è necessario un controllo rigoroso della spesa pubblica, è certamente più utile valorizzare gli interventi efficaci piuttosto che concentrarsi sulla sola riduzione dei costi. In questa direzione si orienta l’edizione 2013 del Rapporto Prevenzione, promosso dalla Fondazione Smith Kline e dalla Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica (S.lt.l). Il volume, dopo un aggiornamento delle attività dell’Osservatorio Italiano sulla Prevenzione (OIP) che si configura sempre più come centro di monitoraggio stabile sulle attività di prevenzione in Italia, approfondisce il tema dell’economia della prevenzione. Numerosi e autorevoli sono i contributi, legati da un unico filo conduttore: gli interventi di prevenzione primaria e secondaria, condotti con approcci di popolazione, per individui a più alto rischio o anche personalizzati, se di efficacia e costo-efficacia dimostrate, continuano a essere tali anche in tempo di crisi e rappresentano ottimi investimenti.