Gli psichiatri: «Ammenda per il passato ma oggi torna la paranoia»
Ci sono voluti 79 anni affinchè la Società italiana di Psichiatria, che rappresento come presidente,
abbandonasse questa “rimozione”del passato, il non affrontare quanto accadde e questo lo devo all’amico Andreas Conca di Bolzano, che nel luglio 2015 mi parlò del progetto dei Colleghi e amici tedeschi e austriaci e della loro opera di affrontare alla radice il passato affinché nessuna ombra fosse lasciata negli armadi della dimenticanza, nell’oblio storico. Ci siamo messi in cammino con loro affinché potesse essere interrotta l’opera di rimozione per la quale le Società scientifiche non raccontano quanto accadde.
La Sip in quegli anni collaborò con il regime fascista, in quegli anni pur contrastando, nei consessi internazionali, le teorie eugenetiche piu radicali, condivisero il quadruplice errore di:
sotto il fascismo gli psichiatri si resero collusivi con il disprezzo dell’essere umano.
Le Leggi razziali emanate dal 1936 al ’38, prima contro i sudditi dell’impero poi contro gli Ebrei, dal 25 luglio Manifesto degli Scienziati razzisti, dove il presidente di allora Arturo Donaggio e tutto il Consiglio direttivo furono i primi firmatari di quelle scellerate Leggi che costarono la vita a molte persone,
ma noi qui ricorderemo lo psichiatra ebreo Giuseppe Muggia assassinato a Aushwitz e a Guglielmo Lippi Francesconi fucilato per aver dato rifugio a molti ebrei e antifascisti e Gustavo Modena allora vice presidente Sip costretto per anni alla clandestinità.
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