Ho quasi 40 anni di professione e sto ancora imparando a conoscere il cuore: sia il mio sia quello delle donne. Incontro spesso il cuore sofferente delle donne: donne che soffrono di depressione, di ansia: a volte bastano le cure mediche, altre volte “come le nuvole” le donne si fermano e poi iniziano un percorso che le porta diritto al cuore. Si confrontano con le lacerazioni della vita, dei sentimenti, delle scelte d’amore, “della testa”, dall’amore, del cuore. Cuori lacerati da amori celati, da segreti, da menzogne che oscurano l’autenticità. Dice Fedra di Euripide: «Cos’è questa, dunque, che chiamano gli uomini amore?» Risponde la nutrice: «La più dolce, o figlia, e, essa stessa dolorosa insieme». O come dice Alda Merini: «Io nacqui destinata a soffrire. Mi auguravo di morire. Ma la vita è più feroce: mi lascio sopravvivere».
Il cuore dell’attesa, il cuore delle scelte tra sentimento e ragione, il cuore del tempo della crescita dei figli (della custodia della vita), il cuore del tempo degli ideali “del mulino bianco”, il tempo dell’amore, della carriera, del conforto, della separazione, e poi il tempo del “nido vuoto” quando il cuore ricomincia a pensare a sé, si torna individui e i nostri sentimenti si confrontano con il tempo che ci resta e il tempo delle emozioni. Il cuore batte a scandire il nostro tempo interno e «ha le sue ragioni che la mente non sa comprendere». Alla domanda cosa voglio di più, la risposta è’ sempre -amore – tutta la vita lo cerchiamo tra uomini e donne, tra uomini, tra donne, per coniugarlo con le paure, i fantasmi, i doveri, per infrangere il muro dei falsi ideali quelli del “quadretto della testa”.
L’Harvard University con il Grant Study, uno studio iniziato nel 1937 e durato oltre 70 anni con l’obbiettivo di studiare il segreto della felicità e la sua evoluzione nelle diverse fasi della vita, ha avuto una risposta: la felicità è amore, solo chi ama e è amato non solo dal partner, ma anche dai genitori, dagli amici, dai fratelli e sorelle, può essere felice e aspirare a una vita serena. Queste è la vera chiave della felicità: l’amore punto e basta.
E allora qualche condivisione: Si sbaglia quando si pensa di smettere di innamorarsi mano a mano che si invecchia, non sapendo che invecchiamo quando smettiamo di innamorarci. Tieni chi ami vicino a te, digli quanto hai bisogno di lui/lei, trattalo bene, trova il tempo per dire “mi dispiace”, “perdonami”, grazie e tutte le parole di amore che si conoscono perché non sappiamo più chiamare e usare le parole d’amore. Nessuno ci ricorderà per i nostri pensieri segreti, abbi la forza e la saggezza per esprimerli. C’è sempre un domani, la vita ci dà una seconda possibilità per fare le cose bene, ma se non rimane più tempo, mi piacerebbe dirti quanto ti amo e che mai ti dimenticherò.
Da Corriere.it