La nascita di ogni nuova tecnologia vede l'emergere delle consuete domande: da che età utilizzarla, per quanto tempo, quali potrebbero essere i danni immediati e futuri, si genererà dipendenza?
La nascita di ogni nuova tecnologia vede l’emergere delle consuete domande: da che età utilizzarla, per quanto tempo, quali potrebbero essere i danni immediati e futuri, si genererà dipendenza? E il mondo si divide tra ipotesi di rischi e danni, fattori protettivi e di sviluppo. Si tratta di problemi di importanza non trascurabile, visto che le moderne neuroscienze stanno contribuendo in modo significativo all?individuazione di quelle «finestre di vulnerabilità» durante i cicli della vita in cui lo sviluppo, il rimodellamento e la maturazione, anche in senso relazionale del cervello, possono essere danneggiate (alcol, sostanze, dipendenze senza sostanze, insonnia) o rinforzate (attività fisica, stili di vita, attività sociale in ambiente stimolante e accogliente). Gli studi indicano che la maggior parte delle patologie psichiatriche esordisce nell’adolescenza. Patologie affettive, gravi disturbi d’ansia e psicosi presentano spesso un esordio precoce, nel 75% dei casi entro i 25 anni. Non esiste a oggi un’adeguata risposta a queste patologie. La problematica in termini di salute pubblica è di eccezionale gravità per diversi motivi: l’esordio di una patologia psichiatrica arresta il naturale sviluppo socio-relazionale dell?individuo rendendo difficile o impossibile la prosecuzione del percorso formativo/educativo e la formazione di quella rete di relazioni che saranno necessarie all’adolescente nella vita adulta. Il soggetto adulto risulterà non qualificato professionalmente e isolato socialmente, danni difficilmente recuperabili se le cure personalizzate iniziano tardi. Infine, la mancanza di un’adeguata risposta clinica espone l’adolescente a un rischio maggiore di comportamenti suicidari. Il rischio di suicidio è elevato nell’adolescenza e la patologia psichica è fattore di rischio indipendente da questo.La frammentazione e la scarsità dei servizi dedicati agli adolescenti generano spesso difficoltà nel fornire risposte adeguate e appropriate. Per avvicinare alle cure e poter fornire risposte evidence based è necessario strutturare servizi ad hoc nel contesto dei Dipartimenti di Salute Mentale specificatamente rivolti alla diagnosi e al trattamento dei disturbi psichiatrici maggiori insorti nell?adolescenza (disturbi bipolari, psicosi, disturbi da deficit dell?attenzione e iperattività). È anche importante che i luoghi di cura per gli adolescenti siano disegnati a loro misura e comunicati anche sui social network con un linguaggio proprio dei «nativi digitali».