L’agenzia europea del farmaco e il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie confermano la non urgenza della somministrazione alla terza dose di vaccino anti covid-19.
Circa un adulto su tre over 18 non ha ancora completato la dose vaccinale obbligatoria, la priorità quindi dovrebbe essere quella di garantire la somministrazione delle due dosi previste per il termine del ciclo vaccinale.
In questa situazione è fondamentale distinguere le persone con sistema immunitario normale, da quelle con sistema immunitario indebolito.
Alcuni studi dimostrano che una dose aggiuntiva di vaccino potrebbe migliorare la condizione fisica di individui immunodepressi, è quindi un’opzione valida da prendere in considerazione.
Inoltre si dovrebbe garantire, un appoggio concreto alle persone con depressione, spesso dimenticate durante i mesi di pandemia, garantendo loro una possibilità preventiva di vaccino anti covid-19.
Mi sono rivolto agli esperti del G20 Salute, in programma i prossimi 5 e 6 settembre a Roma, per chiedere la terza dose immediata per i pazienti depressi: “Sono stati dimenticati in questi 20 mesi di emergenza Covid-19, ma sono i più fragili. Lo stile di vita sregolato, insieme a patologie pregresse e alla riduzione di accesso alle cure, ha creato un pericoloso corto circuito ancora in corso”.
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