“E’ vero che 11 milioni di italiani prendono psicofarmaci. E non posso che auspicare l’avvio di un programma politico in grado di incidere davvero su mancanza di lavoro e prospettive. Ma bisogna dire che l’Italia, a livello europeo, ha consumi più bassi rispetto ad economie che viaggiano più veloci come quella della Germania, dell’Olanda, della Francia, della Gran Bretagna e della Spagna. Per non parlare degli Stati Uniti. Insomma, fiducia,ottimismo e lavoro sono importanti ma la qualità di vita, e lo stato di salute di un’economia, non siano valutati solo in base al consumo di psicofarmaci”. Così Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze e salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e past president della Società italiana di psichiatria, commenta le dichiarazioni di Matteo Salvini sul tema.
“Senza un lavoro stabile non c’è prospettiva, famiglia, figli – aveva detto Salvini al Quirinale – Non è possibile che il 20% degli italiani usi psicofarmaci, spesso per mancanza di speranza, fiducia, prospettive. Contiamo di lasciare ai nostri figli un Paese migliore,con un maggiore indice di sicurezza” e un minor uso di psicofarmaci.
Ebbene, lavoro e prospettive, come pure la presenza della crisi economica, incidono sulla salute mentale degli abitanti di un Paese, conferma Mencacci. “Ma a livello europeo l’Italia ha consumi più bassi rispetto ad altri Paesi vicini. Il nostro, poi, a volte è un uso sporadico fai da te, o da banco – rileva – Tornando sul caso degli Stati Uniti, qui – dice lo psichiatra – nonostante il cambio di governo” con una politica all’insegna dello slogan ‘America first’,”più di un americano su cinque fa un uso anche prolungato di psicofarmaci”.
Da Adkronos Salute