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Pope hailed for admitting to analysis

2 Settembre 2017

Mencacci praises Francis for knocking down stigma.

 

(ANSA) – Rome, September 1 – A top Italian psychiatrist, Claudio Mencacci, on Friday praised Pope Francis for admitting that he did therapy with an analyst when he as younger. The pope revealed that he consulted a Jewish psychoanalyst for six months when he was aged 42 and lived in Argentina in comments in a book soon to be released in France.
“There’s no need to be ashamed to undergo a course of psychotherapy if you have a problem and this is the pope’s extraordinary message to humankind,” said Mencacci, the director of the neuroscience department of Milan’s Fatebenefratelli hospital.

Psichiatra, ‘Papa ha sdoganato la sofferenza psichica’ Mencacci, nessuna vergogna di affrontare percorso analitico
(ANSA) – ROMA, 1 SET – “Non bisogna avere vergogna di affrontare un percorso psicanalitico se si ha un disagio, e’ questo lo straordinario messaggio di umanita’ del Papa, che sdogana per la prima volta la sofferenza psichica”. Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, commenta le parole di Bergoglio che, in un libro di prossima pubblicazione in Francia, riferisce di avere consultato una psicanalista ebrea per sei mesi, all’eta’ di 42 anni, quando era in Argentina.

ANSA-INTERVISTA/ Psichiatra,’Papa sdogana sofferenza psichica’.  Mencacci, ‘messaggio di umanita’, non si deve avere vergogna’
(di Silvana Logozzo)(ANSA) – ROMA, 1 SET – “Con un grande messaggio di umanita’, Papa Francesco ha riconosciuto pubblicamente, rivelando una sua esperienza, che non bisogna avere vergogna di affrontare un percorso psicanalitico se si ha
un disagio”. Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, commenta
le parole di Bergoglio che, in un libro di prossima pubblicazione in Francia, riferisce di avere consultato una psicanalista ebrea per sei mesi, all’eta’ di 42 anni, durante gli anni della dittatura in Argentina raccontando: “Era una persona buona. Mi ha aiutato molto”. “Le parole del pontefice hanno un duplice significato – dice Mencacci – dimostrano la sua umilta’ nell’esperienza di rivolgersi a qualcuno per avere aiuto nel momento del bisogno, e la grande apertura del raccontarlo per rassicurare chi ha
necessita’ di un sostegno e teme il giudizio degli altri”. Non solo, lo psichiatra sottolinea anche il fatto che il Santo Padre abbia voluto dire chiaramente che si trattava di una psicanalista di religione ebraica, probabilmente per sostenere “l’idea che non conta la fede, ma la capacita’ di avvicinarsi all’altro. Cosi’ come scegliere un percorso psicanalitico significa avvicinarsi di piu’ a se stessi per essere anche piu’ vicini agli altri”. Mencacci ricorda che Papa Wojtyla nel 2004 riconobbe in un suo discorso che la depressione era una malattia e non un peccato cardinale, non era accidia, e non andava affrontata sotto il profilo morale o condannata, “oggi, Bergoglio sdogana la psicanalisi dopo secoli di rifiuto da parte della Chiesa”.
Nelle omelie del mattino a Santa Marta anche papa Francesco ha parlato della depressione dicendo che tutti possono essere
assaliti dalla “paura” di non farcela e per tutti c’e’ il rischio di entrare in uno stato di “depressione” quando la fede si annebbia.
“Il Papa si e’ espresso come Bergoglio sa parlare, ha definito la psicanalista ‘una persona buona’ perche’ aiutare non e’ facile,
anche tra chi ha le competenze per farlo”, riflette Bernardo Carpiniello, Presidente della Societa’ di Psichiatria italiana.
“Non sempre si e’ capaci di mettersi in discussione”, dice, “Bergoglio lo ha fatto, e’ stato se stesso, nei modi, nello spirito, una persona aperta, disponibile, empatica, capace di entrare in sintonia con gli altri e di collaborare, come fece a suo tempo con la sua psicanalista”.

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