«É una sconfitta del sistema di tutela che non ha saputo giudicare, valutare, prevenire. Ma è anche una sconfitta del contesto educativo e sociale che non affronta il tema di una genitorialità matura e consapevole.»
Quali sono le differenze tra le madri e i padri che uccidono i propri figli?
«Le madri che uccidono i propri bambini lo fanno quasi sempre quando sono molto piccoli e agiscono a causa di patologie psichiatriche non diagnosticate».
I padri invece: «Quando ammazzano i figli sono generalmente affetti da disturbi della personalità moltiplicatori di violenza: disturbi spesso aggravati da abuso di alcol e stupefacenti, carenza di sonno, impulsività amplificata dai meccanismi della società digitale. Sono uomini immaturi, animati
da un devastante senso del possesso. La vicenda di Varese, che contempla anche il tentato femminicidio, risponde a un nitido schema di dominio».
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