La violenza fisica e verbale sulla donna è una problematica che da tempo affligge la nostra società. Con l’avvento della pandemia la situazione è radicalmente peggiorata, a causa del confinamento nelle mura di casa.
Il drammatico episodio dell’omicidio avviene dopo una lunga esposizione ad atti violenti e minacciosi, che inducono gli uomini a compiere l’azione fatale.
La volontà della donna di portare a termine una relazione o di allontanarsi dal partner per validi motivi scaturisce nella mente dell’uomo la capacità di vendicarsi compiendo il gesto inaspettato e molto spesso la gelosia e l’appartenenza alla propria donna porterebbe l’uomo a condurre una relaziona morbosa e patologica.
La donna non riesce a liberarsi dalle minacce dell’uomo, temendo di poter coinvolgere i propri figli e non avendo un luogo sicuro dove potersi rifugiare.
Denunciare ed essere chiare fin dall’inizio sull’andamento della relazione possono salvare la donna dalla gravità della situazione.
L’ossessione di questi uomini proviene da un senso malato di giustizia e dalla potenza delle loro azioni, la quale sovrasta il vissuto della donna.
Abituare le nuove generazioni alle relazioni affettive, andando oltre la sessualità e la visione della donna come oggetto possono fare la differenza e sensibilizzare i giovani sull’importanza di un legame sentimentale. La scuola dovrebbe valorizzare l’aspetto affettivo, coinvolgendo gli studenti a discutere del rapporto uomo e donna in maniera diretta ed incisiva.