Domani a Firenze l’ultima tappa del progetto «Uscire dall’ombra della depressione»: tante
differenze regionali nell’accesso alle cure. Il 20 per cento dei pazienti con Covid entro 90 giorni
dall’infezione va incontro a disturbi psichici.
Un viaggio nell’Italia della depressione, per capire quanto colpisce la malattia nelle diverse Regioni e come viene affrontata nel nostro Paese: il percorso di sensibilizzazione «Uscire dall’ombra della
depressione» di Fondazione Onda, con il patrocinio della Società Italiana di Psichiatria, della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, di Cittadinanzattiva e di Progetto Itaca, e con
il supporto non condizionato di Janssen arriva domani a Firenze per l’ultima tappa prevista per il 2020, dopo aver toccato altre dieci città in altrettante Regioni. Proseguirà tuttavia nel 2021, perché con la pandemia il benessere mentale degli italiani, già precario, è diventato ancora più fragile.
Il progetto è partito a metà gennaio scorso, quando il Covid-19 non era ancora una minaccia concreta, dopo la pubblicazione nel 2019 del Manifesto «Uscire dall’ombra della depressione» e del relativo Libro Bianco: con undici tavole rotonde in altrettante Regioni, durante tutto il 2020 il progetto ha valutato l’impatto della depressione nelle varie realtà italiane cercando soprattutto di offrire soluzioni e delineare proposte concrete per facilitare l’accesso alla diagnosi e alle cure più appropriate. Se però a inizio 2020 si stimavano tre milioni di pazienti (di cui due milioni donne), la pandemia ha peggiorato la situazione aumentando il malessere mentale: nei prossimi mesi si prevedono almeno 150mila casi di depressione in più perché come spiega Claudio Mencacci, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Onda e della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, «L’isolamento sociale favorisce la comparsa della depressione, soprattutto negli anziani. Un recente studio ha dimostrato che la solitudine attiva nel cervello meccanismi simili a quelli della fame: abbiamo bisogno degli altri, senza soffriamo enormemente. Inoltre, è stato anche dimostrato che circa il 20 per cento dei pazienti con Covid-19 entro 90 giorni dall’infezione va incontro a disturbi psichici, fra cui soprattutto ansia e depressione. I tempi sono incerti e non riusciamo più a programmare, a desiderare: si sta condensando e/o esasperando un malessere mentale sempre più ampio».
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