Lo studio sui pazienti dimessi: l’8% ha sviluppato disturbi di ansia o depressivi e non riesce a dormire.
Lo studio sui pazienti dimessi: l’8% ha sviluppato disturbi di ansia o depressivi e non riesce a dormire.
C’è chi, finito sotto un casco per la ventilazione, dopo una vita di successi, è diventato più «umano». Succede però più di frequente che il Covid-19 lasci come strascico, anche dopo la dimissioni dal ricovero, ansia, depressione o ossessione per l’igiene.
Sono state 1.472 le persone, ammalatesi durante la pandemia, che sono state monitorate dopo le dimissioni, per un’iniziativa di sorveglianza che ha coinvolto anche Buzzi e l’università Statale. Attraverso test, è emerso che circa l’8%, 118 pazienti, abbia sviluppato disturbi d’ansia o depressivi, di intensità varia.
Costoro sono stati messi in contatto con una speciale équipe di psicologi e psichiatri del suo dipartimento che ha offerto loro un aiuto psichico. In più del 70% dei casi si è trattato di donne e l’età per oltre il 55% è stata sopra i 50 anni.
Le sintomatologie più comuni sono a carattere ansioso o depressivo. Un tratto caratteristico è lo stato di ipervigilanza, di continua allerta, spesso associata a difficoltà ad addormentarsi: qualcuno ha sviluppato il timore di dormire al buio. Le ansie possono includere episodi di panico e i disturbi ossessivi compulsivi. E per chi è stato in terapia intensiva c’è stato anche il disturbo da stress post-traumatico.
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