Tagliarsi, bruciarsi o colpirsi per distrarsi da una sofferenza emotiva che non si riesce a gestire e sopportare: è la molla che spinge molti ragazzi a farsi del male da soli. Un fenomeno in crescita, quello dell’auto-lesionismo, anche in Italia, dove almeno 1 adolescente su 7 vi ricorre, come nel resto del mondo. Secondo una ricerca dell’università del Queensland, che ha passato in rassegna una dozzina di studi condotti tra Usa, Canada e Gran Bretagna e pubblicata sulla rivista Suicide, a farsi male da solo è 1 adolescente su 5.
Di solito il primo episodio avviene a 15 anni, anche se parecchi iniziano un po’ più tardi, a 17-18 anni. Poche persone smettono di farlo. Circa 3 su 4 continuano, a frequenza alterna. Per circa il 20% diventa una dipendenza forte e potente al pari di una droga. Anche in Italia è un fenomeno sempre più diffuso, con 1 giovane su 7 che ha compiuto un atto del genere almeno una volta nella sua vita, come rileva Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia.
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