Il problema degli adolescenti italiani non è la quantità di ore di dormite, ma il sonno disturbato, in particolare da droghe e smartphone: quando questo avviene sono più frequenti i disturbi psicologici, come attacchi di panico, dell’attenzione e l’ipertensione. Lo segnala l’indagine presentata oggi da Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano, al terzo Congresso Nazionale di Onda (Osservatorio nazionale salute donna).
La ricerca è stata condotta su un campione di 932 giovani milanesi tra i 14 e 21 anni, con oltre 60 domande su diversi fattori di rischio, dai genitori separati agli abusi, dal bullismo all’essere stranieri o avere dipendenze da droghe, videogiochi e social. Circa le dipendenze, è emerso che il 27,6% fuma sigarette (l’età media di inizio di consumo è di 14,4 anni), mentre il 71,5% consuma alcolici.
“Uno dei dati emersi – spiega Mencacci – è che il 56% usa lo smartphone durante la notte. Di questi, il 70.6% lo fa sempre o spesso”. Ma tutti i fattori di rischio analizzati non hanno un’azione diretta sulla probabilità di sviluppare disturbi del comportamento se di mezzo non ci sono problemi al sonno. In media le ore di sonno dormite sono 7,5 a notte, ma il problema è l’alterazione dei ritmi sonno-veglia. “Circa il 25% dei giovani ha difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno e si sveglia spesso la notte – continua Mencacci – I disturbi del sonno fanno da mediatori tra i fattori di rischio e il funzionamento dei ragazzi a livello psicologico”.
Leggi l’articolo su Ansa Salute