Intervista HuffPost al professor Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia: "In certi casi, lo psichiatra è ancora visto come colui che si occupa della follia.
Le persone depresse che si avvicinano alle cure, sia farmacologiche che psicoterapiche, sono poco più di un terzo.
Dietro la ricerca di aiuto e terapia, esiste una zona d’ombra: quella del male che non si vede. Quella della “perturbazione dolorosa, più forte di ogni istanza moderatrice del volere”, come la definiva Carlo Emilio Gadda. La depressione, tuttora, è difficile da confessare e da gestire per pregiudizio o disinformazione. Ancora oggi solo un paziente depresso su tre si cura in maniera adeguata, senza approcci errati verso la terapia comportamentale e, ancor più, nei riguardi dei farmaci.
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