Mencacci (Sip), aumentano disagio mentale e diseguaglianze assistenza mentre diminuisce personale.
(AdnKronos Salute) – La sicurezza degli operatori sanitari nelle strutture che si occupano di persone con disagio psichico ha un grande nemico: la scarsità delle risorse, il sottofinanziamento: “Oggi gli italiani in cura nei diversi centri sono oltre un milione. E sono in crescita. Mentre si sono ridotti, anche del 40% in alcune realtà, i professionisti che li assistono. In pochi anni siamo passati da 0,9 operatori ogni 1500 abitanti, agli attuali 0,43 per 1500 abitanti”. A tracciare il quadro Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), commentando il dramma di Nadia Pulvirenti, terapista della riabilitazione psichiatrica di 25 anni, uccisa da un paziente in una cooperativa sociale a Clusane d’Iseo, in provincia di Brescia.”Si tratta di una tragedia – dice Mencacci all’Adnkronos Salute – che colpisce profondamente. Ma l’impatto emotivo non deve rappresentare un freno o un ostacolo all’opera di riabilitazione, di reinserimento e restituzione alla società delle persone con disagio psichico. Serve però garantire sicurezza. E per questo ci vogliono investimenti. Il settore della salute mentale è sottofinanziato pesantemente. Non vengono spesi soldi in questo ambito. Ciò si traduce in una riduzione delle risorse umane, non c’è abbastanza personale e, di conseguenza, c’è meno sicurezza”. La mancanza di risorse mette a rischio, ovviamente, anche la tutela della salute dei malati. “Anche i nuovi livelli essenziali di assistenza – aggiunge il presidente degli psichiatri – senza finanziamento e senza indicazioni di priorità sono lettera morta. E, nel frattempo, aumentano anche le diseguaglianze nell’assistenza sul territorio”. Il tema della sicurezza del paziente e degli operatori, dice ancora Mencacci, sta molto a cuore alla Società italiana di psichiatria. “Già nel 2014, il 24 ottobre, abbiamo organizzato la prima giornata nazionale sul tema, dedicata a Paola Labriola, psichiatra uccisa pugliese da un paziente”, continua Mencacci sottolineando che, comunque, è difficile quantificare il fenomeno delle aggressioni. “Non c’è una statistica nazionale per i medici, anche se le aggressioni sono riconosciute come causa di rischio e di stress professionali. E gli psichiatri sono più esposti considerando che nei pazienti psicotici, in presenza di abuso di sostanze, si rilevano statisticamente più atti di violenza nei confronti di altre persone”.
Da Panorama