Quando hai iniziato a condividere su Instagram queste tue vignette su ansia e depressione?
Ho iniziato solo recentemente a condividere queste vignette, negli ultimi tre o quattro anni. Per un lungo periodo ho avuto paura di condividerli, li sentivo molto personali. Poi mi sono resa conto che attraverso la condivisione potenzialmente posso aiutare altre persone a comprendere la propria malattia o a dare una sorta di sollievo”. Per anni l’autrice è stata molto chiusa riguardo la sua depressione. “Me ne vergognavo – continua – Ma le persone non dovrebbero vergognarsene, non c’è alcun motivo. E’ la malattia, come un raffreddore o l’influenza. Voglio contribuire a bandire lo stigma che esiste intorno alla malattia mentale.
Gemma, qual è il tuo consiglio per chi soffre di ansia o depressione?
Chiedere aiuto. Per molto tempo ho evitato di chiedere aiuto perché ho pensato che avrei potuto fare tutto da sola. So molto della malattia mentale, perché ho letto e approfondito molto, ma la conoscenza non impedisce alla malattia di manifestarsi. C’è bisogno di aiuto pratico, al di là di quello che si può leggere nei libri. Non ci si deve vergognare di chiedere aiuto: in realtà è molto più coraggioso ammettere che non è possibile gestire tutto da soli.
Funzione l’ironia come arma?
Trovo che usare l’umorismo sia un modo molto utile per affrontare la malattia mentale. Mi ha sempre aiutato, personalmente, e penso che sia importante ridere delle cose difficili, permette di alleggerire il carico. Non si tratta di prendere in giro una malattia ma di imparare che è solo un’altra parte della ridicolaggine della vita.