Non pubblicare più i nomi e le foto degli attentatori.
Non pubblicare più i nomi e le foto degli attentatori. Il motivo? Evitare possibili casi di emulazione, da parte di persone con disturbi psichici, che porterebbero implicitamente all’aumento esponenziale degli attentati, compiuti però da persone che non hanno quasi nessun collegamento con cellule terroristiche. A chiederlo è Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria. “A fronte dell’incapacità di prevenire tali atti di violenza – ha spiegato Mencacci – è evidente che si tratta di episodi di suicido allargato a cui la spettacolarizzazione garantita dalla stampa e dal web assicura audience. Ecco dunque che è molto alto il rischio di contagio fra adolescenti ad alto rischio emulativo“. Per lo psichiatra, quindi, “il pericolo reale in questi giorni è quello di un effetto contagio. Ecco perché andrebbe evitata l’eccessiva descrizione, ma anche l’involontaria trasformazione in atto eroico con una connotazione politica o religiosa forte, di azioni compiute da una persona con un disagio mentale. E’ fondamentale informare il pubblico circa minacce o azioni terroristiche, ma lo è anche contrastare in ogni modo il pericolo di emulatori”.
Da BCRmagazine