Botta e risposta tra le due categorie mentre al Senato si discute sulle Unioni Civili che prevedono anche la stepchild adoption. Corsello: “Non è scontato che avere due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva”. Mencacci: “Ciò che conta è valutare la capacità affettiva dei genitori, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal ‘genere’ dei genitori”.
Il dibattito di queste settimane sul DDL Cirinnà sulle unioni civili e sulla stepchild adoption all’esame del Senato si è mantenuto prevalentemente su una sfera esclusivamente politica ed ideologica.
Come pediatri riteniamo invece che la discussione dovrebbe comprendere anche i profili clinici e psicologici del bambino e dell’adolescente. Non è infatti scontato che avere due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva”. Non usa mezzi termini il presidente della Società italiana di pediatria Giovanni Corsello.Per il presidente della Sip infatti, “La maturazione psicologica di un bambino si svolge lungo un percorso correlato con la qualità dei legami affettivi all’interno della famiglia e con i coetanei. La qualità delle relazioni umane e interpersonali, nonché il livello di stabilità emotiva e la sicurezza sociale di un bambino, sono conseguenze di una maturazione psicoaffettiva armonica”.
“Studi e ricerche cliniche – aggiunge – hanno messo in evidenza che questi processi possono rivelarsi incerti e indeboliti da una convivenza all’interno di una famiglia conflittuale, ma anche da una famiglia in cui il nucleo genitoriale non ha il padre e la madre come modelli di riferimento”.
“Quando si fanno scelte su temi di così grande rilievo sociale, che incidono sui diritti dei bambini a crescere in sistemi protetti e sicuri – conclude Corsello – non possono essere considerati solo i diritti della coppia o dei partner, ma va valutato l’interesse superiore del bambino, nello spirito di quanto stabilito dalla Dichiarazione dei Diritti del bambino e dalla successiva Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia”.
Immediata la replica di Claudio Mencacci, Presidente della Società italiana di psichiatria che sottolinea come sul tema “si stano ancora raccogliendo dati ed è quantomeno prematuro esprimere opinioni scientifiche su situazioni sociali molto recenti”.
Per Mencacci, “Ciò che conta è valutare la capacità affettiva dei genitori, la capacità di accogliere e seguire la crescita dei bambini, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal ‘genere’ dei genitori. Mentre è dimostrato, questo invece è sicuro, che nelle famiglie ‘etero’ possono prodursi danni nella psiche dei bambini quando il rapporto tra i genitori è in crisi”.
“Quello che è necessario oggi, quindi – prosegue il presidente degli psichiatri italiani – è procedere ad una raccolta di dati, e di studi, attenta ed equilibrata, approfondire gli infiniti aspetti che sono coinvolti in questo ambito. Vi sono infatti studi e ricerche che dicono esattamente il contrario. Insomma, dichiarazioni in questo senso sembrano quantomeno premature, perché non ci sono evidenze scientifiche serie e definitive”.
“Inoltre, quasi tutti gli studi prodotti finora partono con un gap – conclude Mencacci -: vogliono dimostrare la validità di una testi piuttosto che di un’altra. E quindi non sono affidabili”.