La Società italiana di psichiatria deve sempre più essere un interlocutore visibile con un peso specifico nei processi decisionali delle politiche sanitarie
«La Società italiana di psichiatria deve divenire la casa di tutti gli psichiatri, un luogo di incontro e confronto per macinare nuovi progetti e soprattutto deve sempre più essere un interlocutore visibile con un peso specifico nei processi decisionali delle politiche sanitarie». È questo lo spirito con cui Claudio Mencacci si prepara al nuovo mandato come presidente della Sip, incarico che aveva già ricoperto in passato e a cui è stato eletto ieri in chiusura del 47° congresso nazionale della Società.
«Il mondo cambia velocemente, – dice Mencacci – e la Sip si deve adeguare. Il Comitato esecutivo, che da ieri presiedo nuovamente, ha davanti una nuova sfida, ha la responsabilità di lasciare una traccia per il dopo, di consegnare ai giovani una società scientifica trasformata. La nostra voce, la voce dei tanti pazienti che curiamo deve essere maggiormente ascoltata. La psichiatria per troppi anni viveva appartata, nascosta: ma la salute mentale ha un’incidenza troppo elevata per non essere tra le protagoniste della salute. Per questo occorre potenziare e mantenere stabili i rapporti istituzionali con il ministero della Salute, l’Iss e le Commissioni parlamentari».
Il programma triennale prevede la predisposizione di linee guida di intervento e trattamento promuovendo la revisione della letteratura scientifica e un monitoraggio continuo dello stato dei servizi, per costruire una rete psichiatrica italiana con la condivisione dei Protocolli di buona pratica clinica. Mencacci chiede più fondi per più servizi: «occorre arrivare all’attuazione di un Piano nazionale di lotta alla depressione, problema in crescita e che riguarda soprattutto la popolazione femminile, occorre potenziare una campagna di sensibilizzazione anti stigma e avvicinamento alle cure. I pazienti devono sapere che ci si può curare anche se a volte non si può guarire». Gli altri impegni assunti dal nuovo direttivo riguardano il potenziamento dell’assistenza nelle carceri, iniziative a favore dei migranti e degli anziani. «È nostra intenzione – conclude il presidente – ripetere la Giornata sulla salute e la sicurezza dei pazienti e degli operatori, rafforzare la psichiatria forense, ma soprattutto dobbiamo investire nei giovani psichiatri, coinvolgerli perché con la loro energia e le loro idee, unite alla nostra esperienza, scriveranno il futuro».
Fonte: doctor33.it